Roberto Benigni torna a Firenze per dodici nuove emozionanti serate. Dopo lo straordinario successo di TuttoDante 2012, che ha portato in Piazza Santa Croce 70 mila spettatori giunti da ogni parte d’Italia, l’attore toscano torna a Firenze con l’esegesi e la lettura dei canti della Divina Commedia. Dal 20 luglio al 6 agosto, Roberto Benigni concluderà l’Inferno e accompagnerà il pubblico in un emozionante viaggio negli ultimi 12 canti.
Canto XXXI
Luogo: pozzo dei giganti
Dante e Virgilio lasciano Malebolge, e, superato l’ultimo argine roccioso, si ritrovano immersi nel crepuscolo e odono un suono di corno più terribile di quello lanciato da Orlando a Roncisvalle. Per la scarsa luce Dante crede di vedere le torri di una città che sono invece, gli spiega Virgilio, giganti conficcati attorno al pozzo dalla vita in giù: via via che si avvicinano diminuisce l’errore e aumenta la paura di Dante. Giunti ai margini del pozzo Virgilio mostra al suo allievo Nembrot, il gigante responsabile della costruzione della torre di Babele, reso ora incapace di parlare una lingua comprensibile, poi Fialte che sfidò Giove tentando di scalare l’Olimpo e ora è incatenato in modo da non potersi muovere, mentre Briareo, di cui Dante ha chiesto notizie, è immobilizzato più lontano e non è visibile. Accanto a Nembrot è conficcato Anteo, il gigante ucciso da Ercole, libero da catene perché non prese parte alla rivolta contro Giove: dopo averlo blandito, Virgilio gli chiede di trasportarlo sul fondo del pozzo. Anteo non può opporsi alla richiesta, quindi distende la mano e afferra Virgilio, che a sua volta stringe a sé Dante; infine depone i due sulla distesa ghiacciata di Cocito.