Roberto Benigni torna a Firenze per dodici nuove emozionanti serate. Dopo lo straordinario successo di TuttoDante 2012, che ha portato in Piazza Santa Croce 70 mila spettatori giunti da ogni parte d’Italia, l’attore toscano torna a Firenze con l’esegesi e la lettura dei canti della Divina Commedia. Dal 20 luglio al 6 agosto, Roberto Benigni concluderà l’Inferno e accompagnerà il pubblico in un emozionante viaggio negli ultimi 12 canti.
Canto XXIII
Luogo: VIII cerchio: VI bolgia: ipocriti
Per paura che i dieci diavoli, beffati da Ciampolo e umiliati dal tuffo nella pece, possano inseguirli e attentare alla loro incolumità, Virgilio corre precipitosamente verso la sesta bolgia portando Dante in braccio come fa una madre con il figlio: non appena in salvo, i due vedono comparire sull’argine i diavoli, ormai inoffensivi perché incapaci di allontanarsi dal fossato a cui li ha ordinati la giustizia divina. La nuova bolgia è affollata dagli ipocriti, che camminano lentamente sotto il peso di cappe di piombo, esternamente dorate. Mentre i due procedono camminando sul fondo della bolgia, un dannato riconosce Dante dalla sua parlata toscana e lo invita a fermarsi con lui e il suo compagno di pena: i due ipocriti sono i bolognesi Catalano dei Malavolti e Loderingo degli Andalò, fondatori dell’ordine dei Cavalieri di Maria (detti popolarmente frati Godenti), che insieme furono podestà a Firenze. Crocifisso al suolo della bolgia c’è Caifas, che sconta così, insieme agli altri membri del Sinedrio, la condanna a morte di Cristo. Infine Virgilio domanda a Catalano di indicargli la via per la risalita: scopre così che tutti i ponti sulla bolgia sono franati, e che il diavolo Malacoda gli ha mentito.