Ogni anno, nella suggestiva cornice di piazza Santa Croce, si rievoca la storica partita giocatasi il 17 febbraio 1530.
Firenze era da tre anni una repubblica e papa Clemente VII (al secolo Giulio de’ Medici) aveva stretto accordo con l’imperatore Carlo V per un assedio militare che costringesse i fiorentini a riabbracciare la causa dei Medici.
La città, che resisteva da due anni alle truppe spagnole, decise, in scherno ai nemici, di mantenere viva la tradizionale partita di Calcio Storico, che allora si giocava per il Carnevale. Una dimostrazione di forza fatta attraverso il gioco, in un momento in cui di giocare ci sarebbe stata poca voglia.
Il messaggio fu chiaro: siamo più forti dei vostri cannoni.
Alle truppe imperiali posizionate sulle colline adiacenti non rimase che osservare, bianchi di stupore e verdi di bile (gli stessi colori dei calcianti in campo), lo spirito di una città ergersi più in alto delle difficoltà.
La rievocazione dell’evento è preceduta dall’esibizione dei Bandierai degli Uffizi e dalla sfilata del Corteo Storico Fiorentino.