Il pubblico italiano la ama e lei ricambia. Non è un mistero che Kaki King abbia con il nostro paese un legame privilegiato, con ben 40 date tenute in Italia tra il 2009 e il 2012. Un legame che si consolida ancora una volta con sei nuovi concerti a novembre, nei quali l’artista con base a Brooklyn si esibirà in unplugged solo.
A un anno e mezzo dalla sua ultima visita, la giovane chitarrista proporrà, in location adatte a valorizzare il suo inconfondibile sound, i brani tratti dal sesto full-length “Glow”, uscito nell’ottobre 2012.
Artista visionaria e iconoclasta, in dieci anni di carriera Kaki King ha ridefinito il ruolo del musicista solista, esplorando le differenti possibilità del suo strumento e cercando soluzioni sempre nuove, al di fuori dei canoni predefiniti. Dagli esordi nel 2002 con “Everybody Loves You” – a oggi il suo unico disco completamente in acustico – , King ha sempre sovvertito le aspettative realizzando una serie di album ciascuno dei quali costituisce un genere a sé.
Un talento che le ha valso riconoscimenti da più parti, dalle collaborazioni con artisti del calibro di Timbaland e Foo Fighters, alla partecipazione a colonne sonore di film e serie tv, fino ai numerosi tour mondiali di fronte a un pubblico sempre crescente.
“Glow”, il suo ultimo innovativo disco uscito a fine 2012 per la Velour Music Group, sfugge a tutte le definizioni: una raccolta evocativa ed esuberante di paesaggi sonori, brillante, ricco di inventiva e straordinariamente ispirato. Registrato con il tecnico del suono D. James Goodwin nel clima bucolico dell’ Isokon Studio di Woodstock (NY), “Glow” si avvale di una produzione meno patinata in favore di un sound fluido nel quale l’estro dell’artista possa esprimersi al pieno delle sue potenzialità.
Dagli echi di musica da camera di “Great Round Burn” alle suggestioni celtiche di “King Pizel”, l’album abbraccia una combinazione di stili diversi per sfoggiare l’eclettico talento compositivo di Kaki. Le accordature non convenzionali, gli arrangiamenti orchestrali ad opera del quartetto d’archi newyorkese ETHEL, e le tecniche percussive insolite sono tutti al servizio della protagonista assoluta del disco, la chitarra riverberata.
L’album, interamente strumentale, segna una sorta di nuovo inizio nel percorso artistico della musicista attraverso un ritorno alle origini, a partire dalla riscoperta del rapporto simbiotico con la sei corde.
Link al singolo “Great Round Burn”: http://www.youtube.com/watch?v=TVG8DJLOs5U
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