Negli anni novanta hanno contribuito a creare una scena musicale italiana alternativa, credibile ed innovativa in ambito rock. Insieme ad Afterhours, Marlene Kuntz e C.S.I. rappresentano quel rock sanguigno e genuino, capace di fondere il volume delle chitarre con una poetica aulica e ricercata nei testi.
A dieci anni dall’ultimo concerto ed a tredici dall’ultimo album, nuovamente insieme sul palco per ringraziare fans ed ammiratori una delle migliori realtà del rock italiano anni 90.
Fernanda Pivano diceva di apprezzare molto il mio non essere rivendicativo rispetto al percorso artistico che andavo costruendo, al contrario dei tanti- continuava- che sgomitano pur di apparire e sbandierare eventuali successi. Se questa è una qualità credo che appartenga fortemente anche agli Estra, band che pure riuscì a ritagliarsi un proprio spazio nella bella e variegata scena del rock italico anni ’90 e oltre. Questi concerti sono infine l’occasione per salutare e ringraziare “di persona” i molti che ci accompagnarono allora e chissà, anche per offrire la possibilità a chi all’epoca non ci vide di venire a toccare con mano cosa possa essere, ancora oggi, un nostro live.
Dieci anni dopo l’ultimo tour e a più di 20 anni dalle prime produzioni forse la Metamorfosi è compiuta. Forse.
Giulio Casale
Nel 2003 veniva pubblicato “A Conficcarsi in Carne D’Amore” l’ultimo lavoro degli Estra, un disco che celebrava dal vivo la band Trevigiana che fa parte, insieme a Marlene Kuntz, C.S.I. e Afterhours di un certa élite del rock italiano, un rock d’autore con la R maiuscola. Negli anni ’90 e nei primi 2000, il sound e le composizioni degli Estra hanno contribuito a gettare le basi per tutta la scena indipendente nostrana che da li poi si è evoluta e cresciuta. Questi quattro concerti servono a celebrare ed a re-incontrare la band, ascoltare brani già editi e scoprire pezzi inediti che verranno proposti esclusivamente in questi concerti, e che non si troveranno in nessun disco, ne dal vivo ne di studio. Dal 2003/2004 in poi degli Estra non si è più sentito parlare, si diceva che la band fosse in pausa. Nel mentre è il suo leader, Giulio Casale, ad emergere attraverso la sua poetica e ricerca, con un’intensa attività teatrale dedita a Gaber, De Andrè e Fernanda Pivano. Una carriera aulica che ha indirizzato Casale verso il cantautorato e la pubblicazione di tre album da solista, adorati dalla critica musicale.
Quello degli Estra è il suono del tipico rock anni ’90, scarno, duro, epico, scuro e dinamico. Le chitarre in primo piano emergono e straziano, mentre il drumming e le linee di basso sono prepotenti ed incisive. In questo universo sonoro si incastra e spicca la voce di Casale, intensa, celebrativa capace di creare inni che dipingono perfettamente la generazione anni ’90 e sono decisamente attuali, anche quasi 2 decadi dopo essere state scritte.
Brani come “Vieni”, “Soffochi”, “Miele”, “Signor Jones” o “Risveglio” ascoltati ora se possibile guadagnano ancora più potenza e significato, oltre che suonare “di moda” visto il revival delle nuove rock band che stanno virando verso un sound anni ’90 come appunto era quel noise-rock ricercato degli Estra. Nati nel 1991 gli Estra sono da sempre: Giulio Casale (voce), Eddy Bassan (basso), Nicola Ghedin (batteria) ed Abe Salvadori (chitarra) e dopo due album autoprodotti hanno, nel 1996, pubblicato il loro primo album “Metamorfosi” per una major (CGD/Warner). Seguono due album “Alterazioni” (1997) e “Nord-Est Cowboys” (1999), quest’ultimo realizzato con la partecipazione di Capossela e Benvegnù. Il quarto ed ultimo disco in studio fu “Tunnel Supermarket” (2001) co-prodotto da Giovanni Ferrario a cui è seguito un paio di anni dopo il doppio CD live “A Conficcarsi in Carne D’Amore” (2003) che al momento rimane l’ultima traccia sonora della band.
A distanza di dieci anni gli Estra tornano sul palco, per ripercorrere la loro carriera e suonare i brani che hanno contribuito a creare una scena italiana credibile che li vedeva alfieri del rock d’autore al pari di formazioni che negli anni non hanno mai abbandonato il palco come Massimo Volume, Afterhours, C.S.I. e Marlene Kuntz oppure altre realtà più underground degli anni ’90 come Ritmo Tribale, Scisma o La Crus. Gli Estra sono una delle band più importanti del decennio a cavallo tra anni ’90 e anni 2000, questo “saluto” sarà una perfetta occasione per ritrovarli e per chi non li ha mai conosciuti, conoscerli ed amarli.